Roma, 10 feb. (askanews) – “C’è necessità di aumentare la consapevolezza sui sintomi del timore ovarico, in modo da dare le giuste informazioni alle pazienti e ai care-giver. Nel 2023 in Italia ci sono stati, secondo i dati rilevati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ben 4.228 ricoveri per tumore maligno dell’ovaio. Cosa fare? Innanzitutto dare le informazioni giuste sui sintomi, poi offrire alle pazienti i centri di riferimento necessari per avere le cure migliori nonché la possibilità di una diagnosi precoce, e, infine, garantire l’accesso ai biomarcatori, che possono fornire indicazioni sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico”, lo ha detto Anna Fagotti, prof.ssa Ostetricia e Ginecologia presso l’Università Cattolica, intervenuta a un talk salute su Urania Tv.
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Per Michele Minchillo, lo chef del ristorante 1 Stella Michelin Vitium di Crema (CR), novembre sarà un mese ricco di eventi. Ospite, per la prima volta, alla Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, sarà protagonista di tre importanti appuntamenti: una...