Da Reggia Caserta parte Iconic Art System con Loffredo Foundation

da | Mar 21, 2025 | askanews

Caserta, 21 mar. (askanews) – Angelo Accardi, Luca Bellandi, Daniele Fortuna, Saints Studio, Rocco Ritchie, Alessandro Flaminio, Mimmo Di Dio, Gaetano Di Dio, Marco Grasso, Fabio Abbreccia, Daniele Accossato e Pedro Perdomo: sono gli artisti che, nella Sala Romanelli della Reggia di Caserta, danno vita a Crash, un’installazione simbolo di emancipazione e inclusione, e un omaggio alle donne, alle Veneri contemporanee. Un’opera collettiva realizzata nell’ambito del progetto ideato da Giuseppe Loffredo che promuove l’arte come strumento di dialogo e cambiamento.”Questo progetto – ha detto Giuseppe Loffredo, curatore dell’installazione e fondatore della Loffredo Foundation for the Arts and Inclusion – è la prima restituzione di Iconic Art System per la Fondazione che vuole riportare l’arte contemporanea nelle piccole e medie città italiane ed europee. Tutto nasce da un progetto di riportare l’arte e le gallerie d’arte a quello che erano una volta: la gestione degli artisti come mecenati piuttosto che delle fabbriche per portare utili. Iconic Art System ha l’obiettivo di accogliere, promuovere artisti sia molto conosciuti, ma soprattutto artisti emergenti”.Iconic Art System è una rete di gallerie d’arte promossa dalla Fondazione con lo scopo di creare spazi artistici inclusivi e generare risorse per sostenere i progetti della Loffredo Foundation for the Arts and Inclusion. La Fondazione si impegna a sostenere giovani artisti emergenti attraverso borse di studio mirate, offrendo loro un’opportunità economica e un ambiente stimolante in cui crescere. Tutti gli utili generati dalle gallerie Iconic Art System saranno devoluti alla fondazione che supporta anche iniziative artistiche e sociali.”Qui alla Reggia di Caserta presentiamo Crash, che è la prima installazione e rappresentiamo una Venere che è la rappresentazione dell’essere umano, è bianca ma ha una capigliatura nera, è una donna, ma allo stesso tempo, i suoi tratti possono essere anche maschili – ha aggiunto Loffredo – però l’abbiamo velata perché questo velo rappresenta tutte quelle che sono le imposizioni sociali, i limiti e soprattutto le non inclusioni cioè tutto quello che non si può fare, non si può dire e non si può essere. Abbiamo in questa exhibition artisti molto importanti e che hanno già una quotazione a livello internazionale e artisti assolutamente emergenti”.La Fondazione ha avviato anche un progetto di safe houses, residenze che accoglieranno i vincitori delle borse di studio durante il loro percorso accademico. Questi spazi non saranno solo alloggi, ma veri e propri centri di cultura e creazione oltre a essere un punto di riferimento per i giovani, vittime di discriminazioni di genere.

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