Inclusione sociale ed eccellenza, l’esempio di “Mind the pack”

da | Mag 9, 2025 | askanews

Roma, 09 Mag. – Chi l’ha detto che un progetto, nato con finalità sociali, non possa trasformarsi in eccellenza? Attorno a questa domanda si snoda il percorso di “Mind the pack”, il primo laboratorio cooperativo che svolge, come amano affermare, le attività di confezionamento manuale con estrema precisione e cura maniacale: “Sembrerà strano e controintuitivo ma le azioni ritenute ripetitive, stancanti e routinarie da lavoratori e lavoratrici convenzionali, sono per il nostro team -afferma la coordinatrice dell’iniziativa, Verusca Valdambrini- estremamente stimolanti. La ripetizione, la precisione estrema, l’organizzazione dettagliata delle fasi di lavoro dell’imballaggio sono gestite con puntigliosa attenzione. Chi ci sceglie non solo risolve i problemi di confezionamento ma partecipa anche alla costruzione di un’economia più sostenibile e inclusiva”.Un progetto dunque che dimostra nei fatti che costruire un metodo imprenditoriale con persone in condizione di fragilità è possibile: “L’occasione di realizzare questo sogno -ricorda la Valdambrini- ci è stata data nel 2004 dall’avvio di un programma di inserimento lavorativo creato a Villa Falcucci, il centro psichiatrico di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Non è stato facile all’inizio mettere insieme performance e fragilità, lavoro in team ed esigenze relazionali. Ma dopo qualche mese di duro lavoro la svolta finalmente è arrivata: Drogheria Alimentare e Sapone di Belcanto sono stati i primi a credere in noi diventando nostri importanti clienti. Grazie a questa spinta siamo diventati ciò che siamo oggi: una piccola eccellenza italiana del confezionamento manuale di precisione che collabora con brand internazionali di prestigio come Dr. Vrajnes, Officina Santa Maria Novella, Rosselli-Kimono, Corsini Bakery e tanti altri”. Una commessa di lavoro affidata a questa realtà contribuisce a garantire il miglior inserimento lavorativo possibile per chi appartiene alle categorie protette: “Grazie alla nostra esperienza -afferma la coordinatrice del progetto- le persone diventano protagoniste dei propri percorsi professionali, che passano dall’affiancamento di personale esperto per l’intera durata della convenzione alla completa autonomia. Basta guardare negli occhi il nostro personale per capire quanto il lavoro sia per loro gratificante. La nostra ambizione però, non è solo quella di proporre un percorso volto all’inclusione sociale ma anche quella di creare una realtà di grande eccellenza in cui il loro potenziale venisse totalmente espresso e valorizzato. Una speranza ora diventata realtà”.

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