Vino, i 25 anni del Consorzio Montecucco

da | Giu 3, 2025 | askanews

Poggi del Sasso (Gr), 3 giu. (askanews) – Il Consorzio Tutela Vini Montecucco ha celebrato i 25 anni di attività con un convegno nella cornice del Forum Bertarelli a Poggi del Sasso. Rappresentanti delle istituzioni, aziende produttrici, tecnici, stampa, a confronto in un momento partecipato di racconto della storia della Denominazione, di riflessione sulla sua evoluzione, che ribadisce l’impegno per una viticoltura di qualità, sempre più consapevole delle sfide ambientali.”Il consorzio -afferma il Presidente del Consorzio Montecucco Giovan Battista Basile- è cresciuto nella promozione, nel far conoscere il territorio, nel far conoscere la denominazione. Partecipiamo ovviamente a fiere internazionali, cerchiamo di coinvolgere i nostri produttori in tutte le attività che facciamo, presentiamo i vini dei nostri associati (e non), alle guide specializzate di vino e lavoriamo soprattutto perché ci sia una sempre crescente partecipazione dei soci, dei produttori e perché la qualità dei nostri vini continui a migliorare, cosa che fanno i i produttori indipendentemente da quello che è il nostro intervento, perché sono comunque bravi”.La Selezione Poggi del Sasso (da viti centenarie e franche di piede), sviluppata con il supporto della Fondazione Bertarelli, ha permesso di valorizzare le peculiarità genetiche e di selezionare cloni di Sangiovese capaci di esprimere al meglio il carattere del territorio amiatino.Come spiega Giuliano Guerrini, agronomo di ColleMassari, “con questo lavoro che abbiamo fatto sui Sangiovesi delle vigne vecchie, le poche rimanenti, abbiamo propagato le gemme, abbiamo portato avanti studi antivirotici con l’Università di Pisa e l’Università di Firenze, e abbiamo propagato le marze di queste selezioni massali per poter trasportare la base del territorio e la base storica del Sangiovese verso il futuro”.Il Consorzio non rinuncia certo ai propri capisaldi, quali sostenibilità ed enoturismo. Il il 90% della produzione è certificata biologica, mentre il 100% delle aziende del territorio è attrezzato per l’accoglienza.Leonardo Salustri è tra i fondatori della Doc Montecucco: “Uno ci deve credere fino in fondo. Secondo me le cantine che hanno più successo sono state le cantine che hanno creduto in questa zona. Quello che si può ottenere perché è una zona da sfruttare al massimo. E qui il massimo è il biologico perché è una zona tranquilla dove si fanno la metà dei trattamenti rispetto a un’altra zona”.L’innalzamento delle temperature impone scelte coraggiose. Per questo il Consorzio ha già avviato l’iter per una modifica ordinaria del disciplinare, che estenda l’area di produzione verso quote più alte del Monte Amiata.

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