Milano, 9 giu. (askanews) – Nel suo 50esimo anniversario, Amnesty International Italia celebra le lotte per i diritti umani, ricordando le vittorie del passato con uno sguardo al futuro. In un mondo in cui la libertà di espressione e il diritto di protesta sono sempre più minacciati, Amnesty ritiene essenziale continuare a dare voce a chi rischia la propria libertà per difendere i diritti di tutti e tutte. “In tempo di crisi dei diritti umani – spiega un portavoce dell’associazione – sono le donne e le ragazze a pagare sempre il prezzo più alto.In tempo di guerra vengono colpite perché portano avanti quel minimo di vita civile e sono soggette a quell’odioso fenomeno che è lo stupro di guerra. In tempo di pace combattono contro la discriminazione e la violenza e sono sempre in prima fila nelle campagne in favore dei diritti umani”.Un caso emblematico è quello di Daria Kozyreva, una delle più giovani prigioniere di coscienza, arrestata in Russia a soli 17 anni con l’accusa di “discredito delle forze armate”. Durante la sua detenzione, durata quasi un anno, Daria è stata espulsa dalla facoltà di Medicina dell’università di San Pietroburgo e, con il passare dei mesi, le accuse contro di lei sono aumentate. Nel febbraio 2025 è stata scarcerata, ma le restrizioni sulla sua libertà rimangono e le accuse non sono state ritirate. Il 19 aprile 2025 un tribunale distrettuale di San Pietroburgo l’ha condannata a due anni e otto mesi di colonia penale per “ripetuta diffusione di informazioni volte a screditare le forze armate della Federazione russa”.Grazie anche all’impegno e agli appelli di Amnesty International, non mancano però le storie finite bene. Come quella di Aleksandra Skochilenko, anche lei oppositrice dalla guerra in Ucraina e condannata a sette anni, ma tornata in libertà il 1 agosto 2024.Amnesty International Italia continua a battersi per il diritto di protesta e la libertà di espressione, mobilitandosi in difesa delle donne e di tutte le persone in ogni parte del mondo, dalla lotta contro la violenza di genere in Italia con la campagna #Iolochiedo al sostegno alle bambine private dell’istruzione in Afghanistan, fino alla protezione delle giornaliste minacciati in India, Turchia e Medio Oriente. “Amnesty International sarà sempre dalla parte delle donne e delle ragazze. Ed è per questo che chiediamo di aiutarci devolvendo ad Amnesty International Italia il vostro 5 per mille”, conclude il portavoce.
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