Roma, 10 giu. (askanews) – Nonostante la posizione da leader dell’Italia nell’economia circolare con un tasso di riciclo dei prodotti del 20,8%, rispetto alla media UE dell’11,8%, secondo Erion all’Europa serve un mercato unico dei rifiuti, una politica di filiera integrata e modelli circolari più efficienti di utilizzo delle risorse. E’ quanto è emerso a Roma nel “Forum Erion sui modelli circolari per la crescita”, un evento organizzato dal più importante Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore, che ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder del settore per discutere il ruolo strategico dell’economia circolare nel nuovo quadro che sarà delineato dalla Commissione Europea.A proposito dei risultati ottenuti nel 2024 dall’Italia il Presidente di Erion Andrea Fluttero ha detto: “Complessivamente il sistema multiconsortile ha gestito nel 2024 268.350 tonnellate di rifiuti, la maggior parte sono rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche e elettroniche. Noi crediamo che sia dovuto a molti fattori: un costante e graduale aumento della consapevolezza da parte di cittadini, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione che in molti facciamo e che anche il sistema Erion ha fatto in maniera importante in questi ultimi anni con alcune campagne; dalla efficenza che un sistema multiconsortile come il nostro è in grado di dare grazie alla sinergia che si sviluppa gestendo le diverse filiere”.Con l’avvio del Green Deal Industrial Plan e del Net Zero Industry Act, il Forum organizzato da Erion ha voluto rappresentare un’occasione di confronto tra attori pubblici e privati, non solo per un bilancio dell’esistente ma anche per un confronto propositivo, con suggerimenti alla Commissione Europea. Nonostante i risultati italiani nell’economia circolare del 2024, infatti, la nostra industria fatica a tradurre la sua leadership in sviluppo economico e industriale. Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion, ha spiegato: “Serve un vero mercato unico europeo, orientato però alla sicurezza economica delle imprese, e un altro aspetto importante è la capacità di costruire delle catene del valore complete, solide, che siano in grado di riciclare rifiuti, ottenere materie prime critiche, ma anche di creare una domanda per questi materiali che sia affidabile e consistente”.
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