Internet, un ‘Sesto Potere’ che si interroga su dove andare

da | Giu 12, 2025 | askanews

Roma, 12 giu. (askanews) – Dove sta andando internet? In mezzo alla rivoluzione epocale dell’intelligenza artificiale, i pericoli delle guerre ibride internazionali che coinvolgono i cavi sottomarini e la corsa alle comunicazioni spaziali, per la proposta di un collegamento satellitare per tutti.Questi alcuni degli interrogativi che hanno animato l’evento annuale del Consorzio “amex. L’incontro, che si è tenuto nell’area del Gazometro, a Roma, ha ospitato oltre 600 persone, tra leader del settore tecnologico, rappresentanti istituzionali, accademici e media specializzati.Enrico Maria Bagnasco, amministratore delegato di Tim Sparkle, spiega: “I servizi internet nel senso più generale del termine sono oramai una componente essenziale, non più importante, sia della nostra vita professionale che della nostra vita personale. Immaginiamo qualunque servizio finanziario, medicale, education, trasporti. Tutto funziona solo se è connesso e la nostra stessa vita, privata, personale, ludica, ha molto componenti legate al digitale. Tutti danno per scontato che il servizio sia sempre disponibile. Uno arriva a casa e vuole guardarsi il film ed assume che funzioni. Guardarsi la partita e assume che funziona. Entra in banca per fare una operazione e assume che la banca, che il sito della banca sia attivo e funzionante. Tutto questo dall’occhio dell’infrastruttura pone dei requisiti fortissimi in termini di affidabilità dell’infrastruttura stessa e della capacità della rete di proteggersi a fronte di guasti. Quindi la progettazione delle infrastrutture critiche ha questo come elemento essenziale cioè non solo più capacità resa disponibile al traffico ma anche maggiore resilienza. A monte la progettazione di una robusta infrastruttura che possa resistere a guasti multipli”.Internet oggi fa parte integrante delle vite di miliardi di individui, ed è ormai imprescindibile, come l’elettricità.Maurizio Goretti, ceo di Namex, aggiunge: “Sicuramente l’elemento sia politico che economico saranno due pilastri molto importanti che guideranno internet. Internet nasce dalla controcultura americana, quella degli hippy, che diceva che le cose sono di tutti e che non ci deve essere un controllo centralizzato. All’inizio c’erano dei grandi calcolatori, che si chiamavano main frame, ed erano dei grandi blocchi e poi sono diventati il personal computer. Il pc od anche il nostro telefonino sono il risultato di questa cultura che in America si sviluppò a suo tempo. Bisogna cercare di capire se c’è qualcuno che sta cercando di portare indietro questa cosa. C’è un rischio. Tutti conosciamo il film ‘Il grande fratello’ dove c’era qualcuno che aveva un mezzo di comunicazione con il quale controllava il mondo in maniera totalizzante. Non dico che corriamo questi pericoli però dobbiamo stare molto attenti”.Lo sviluppo tecnologico ed i rischi che vengono dal mondo dove porteranno? Quale sarà lo sviluppo per questa realtà che ha cambiato le vite di tutti o quasi? Bagnasco risponde: ‘La geopolitica nei fatti è dentro la dimensione dei cavi sottomarini che essendo una infrastruttura di natura globale in realtà si implementano attraversando una sequenza di contesti locali, ognuno dei quali ha bisogno di una sua gestione, sia di tipo amministrativo che eventualmente di tipo politico o diplomatico per essere attraversato’.Insomma chi governa o governerà Internet? La rete è veramente libera, o è sempre più vulnerabile alle influenze che ne minacciano l’apertura e la neutralità? Bagnasco ricorda e sottolinea: ‘Il 98 per cento del traffico internet, su scala mondiale, è trasportato da cavi sottomarini, che sono nei fatti l’infrastruttura essenziale affinchè tutto funzioni insieme ovviamente ai data center. Sappiamo anche che il traffico dati nel mondo raddoppia ogni tre anni e quindi questo pone una continua pressione sulla realizzazione di nuove infrastrutture e l’ampliamento delle infrastrutture esistenti’.Insomma bisogna capire la tecnologia per cercare di andare avanti. Goretti spiega: ‘Il motivo per cui l’evento Namex di quest’anno richiama questo titolo ‘Sesto Potere’ è perché vogliamo cercare di discutere, insieme alle persone che poi internet la fanno, tutte le aziende, ma anche agenzie governative, politici, a che punto siamo sulla pervasività di internet e l’importanza nella nostra società’.Le tante e forse troppe opportunità all’orizzonte fanno comprendere quanto internet resti uno spazio ancora in parte inesplorato. Goretti risponde: ‘Se internet è in grado di poter influenzare l’opinione delle persone, c’è qualcuno che in qualche modo sta cercando di metterci le mani sopra. Oppure dobbiamo fare noi come cittadini, come governi, qualcosa per cercare di controllare affinchè internet rimanga libera e decentralizzata? E’ l’argomento di discussione di oggi, sicuramente non ci sarà una risposta definitiva perché nessuno la sa, però cerchiamo di mettere sul piatto questi elementi’.

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