Milano celebra l’artista Remo Salvadori con un progetto molteplice

da | Lug 2, 2025 | askanews

Milano, 2 lug. (askanews) – Una sintesi formale fortissima nell’esposizione di poche opere, così Remo Salvadori ha descritto la prima fase del progetto espositivo che lo coinvolge questa estate a Milano. Dal 2 luglio al 14 settembre 2025, Milano racconta l’opera di Remo Salvadori con una mostra diffusa in tre luoghi simbolici della città – Palazzo Reale, Museo del Novecento e Chiesa di San Gottardo in Corte.Il progetto in più capitoli prende avvio il 2 luglio con quattro opere site-specific nella Sala del Piccolo Lucernario e nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, oltre a due installazioni, di cui una permanente al Museo del Novecento. Questi interventi visibili fino al 14 luglio, anticipano l’apertura della mostra antologica al Piano Nobile di Palazzo Reale, aperta al pubblico dal 16 luglio, e si completano con due opere allestite presso la Chiesa di San Gottardo in Corte, situata all’interno del percorso del Museo del Duomo di Milano, visitabile dal 18 luglio.Il progetto espositivo è accompagnato da un programma di appuntamenti tra arte e musica. In occasione dell’apertura di questo primo capitolo mercoledì 2 luglio la Sala delle Cariatidi accoglie la performance musicale del collettivo Tutto Questo Sentire, composto da Sandro Mussida, Olivia e Rebecca Salvadori, insieme ai musicisti londinesi Coby Sey, Jan Hendrickse e Tom Wheatley.Le curatrici Antonella Soldaini e Elena Tettamanti hanno raccontato ad Askanews questa prima fase del progetto.Antonella Soldaini all’ingresso del gruppo di opere L’osservatore si sposta osservandosi, Figura e Continuo Infinito Presente: “La mostra è un’elaborazione collettiva, in quanto l’artista ama molto lavorare in gruppo e questo metodo poi lui l’ha riportato sempre in qualsiasi occasione, anche in questa. Mettere la propria voce nel processo lavorativo, per Remo e essenziale.Io l’ho conosciuto e lui diceva devi fare una capriola su te stessa: è l’invito che lui fa a cambiare atteggiamento. Un esempio è l’opera che è sopra la mia testa che si chiama Nel momento: quando entriamo in questa sala siamo spinti a guardare in alto e non è uno scherzo guardare in alto perché è un cambio di prospettiva, è la famosa capriola perchè noi guardiamo le opere in orizzontale davanti a noi. Alzare lo sguardo significa proprio che lui ci spinge verso una dimensione altra quindi anche il cavalletto al centro di questa sala è proprio un rimando a noi, chiede a noi di spostarci e non essere passivi nel guardare un lavoro, ma guardare anche noi stessi in relazione a quello e quindi c’è già un concetto di trasformazione e di cambiamento”.Prosegue Elena Tettamanti: “Adesso noi siamo nella sala delle Cariatidi dove c’è l’opera No’ si volta chi a stella è fisso. È un’opera ispirata a Leonardo da Vinci che invita a non voltarsi indietro, non disperdere i propri obiettivi, ma a focalizzarsi. L’artista vede la sala delle Cariatidi come abito e l’opera come un gioiello.Per Remo Salvadori la musica è molto importante. Questa performance include la voce di Olivia Salvadori e tre musicisti londinesi sono venuti apposta qui per questa performance musicale. L’audio rimarrà comunque come sottofondo per tutto il periodo della mostra.Due altre opere sono al Museo del Novecento. Una è Alveare che è all’ingresso del Museo del Novecento e sarà permanente. L’altra Nel momento è al quarto piano, sopra un lucernaio. Il lucernaio è un punto di contatto importante tra quello che è il Museo del Novecento e Palazzo Reale. È stata anche un’occasione di costruire su qualcosa di molto particolare un’opera fondamentale per l’unione di questi due musei.Questa è un’anticipazione perché la vera e propria mostra antologica verrà inaugurata il 15 di luglio e sarà visibile al pubblico dal 16 “.Conclude Antonella Soldaini : “Il lavoro di Remo Salvadori non è mai diretto, però è ricchissimo e lui infatti in questa prima fase della mostra dice voglio fare una sintesi formale fortissima, cioé indica con poche opere tutto il suo mondo. È proprio un’entrata come dire delicata, ma allo stesso tempo potentissima”.La mostra è promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale ed Eight Art Project in collaborazione con Museo del Novecento e la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e con il patrocinio del Ministero della Cultura e si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.

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