Nasce Dedalo, Laboratorio permanente sui NEET in Italia

da | Lug 9, 2025 | askanews

Roma, 9 lug. (askanews) – E’ stato presentato a Roma Dedalo, l’Osservatorio permanente sui NEET in Italia Ideato da Fondazione Gi Group. Nel corso dell’incontro promosso dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Walter Rizzetto, a cui hanno partecipato, fra gli altri, la Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci e il Presidente dell’INPS Gabriele Fava, è stata presentata la prima edizione dello studio sui giovani tra i 15 e i 34 anni che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di istruzione o formazione. Sono più di 2.000.000 i NEET italiani e grazie a Fondazione Gi Group d’ora in poi ci sarà un osservatorio e un laboratorio nazionale per studiare e comprendere le cause profonde dell’allontanamento dei giovani dai percorsi scolastici, formativi e dal mondo del lavoro e per mappare e far conoscere le progettualità attivate nei territori e stimolare iniziative di contrasto e prevenzione.Chiara Violini, Presidente di Fondazione Gi Group, ha spiegato: “Sono veramente tante le cause, non è solo una causa di distanza tra il mondo del lavoro e il mondo della scuola e dell’istruzione, ma anche una difficoltà di orientamento, una difficoltà di apprendere le nuove competenze, le nuove esigenze del mercato del lavoro, ma anche proprio una difficoltà personale di concezione del lavoro, di speranza e di fiducia in quello che si può trovare in questo mondo che cambia così velocemente”. Il progetto si pone come punto di riferimento per l’intera società offrendo uno spazio condiviso, che attraverso un portale interattivo mette a disposizione un patrimonio di risorse unico, composto da database nazionali e regionali sui NEET, analisi approfondite, interpretazione e sintesi di dati, e una raccolta di buone pratiche per affrontare il fenomeno. “C’è veramente bisogno di interventi della politica, del terzo settore, delle scuole, delle imprese, delle famiglie in una connessione congiunta perché deve esserci un movimento collettivo, forse anche una attenzione, una dedizione spontanea a guardare a loro più che a noi stessi” ha detto la Presidente di Fondazione Gi Group.

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