Milano, 9 lug. (askanews) – Solarig entra nel settore del biometano in Italia con un investimento da 300 milioni di euro entro il 2030. Nasce Biorig, la divisione dedicata ai gas rinnovabili, con l’obiettivo di realizzare oltre 20 impianti e produrre 90 milioni di metri cubi di biometano all’anno.”Pensiamo che il biometano sia una soluzione immediata, una soluzione facile e concreta per un paese come l’Italia, che è un paese ancora molto dipendente dal gas fossile – spiega Agnese Rocco, Country Manager di Solarig Italia – quindi ci può permettere sicuramente di ridurre la nostra dipendenza dal gas. Forse siamo uno tra i paesi in Europa più dipendenti dal gas. È immediatamente applicabile perché è una fonte rinnovabile, ma è perfettamente compatibile con la rete esistente, non ha bisogno di un grosso intervento sulle infrastrutture esistenti. Sicuramente ha una base solida perché entra in un settore come quello agrario e quello zootecnico che hanno basi solide nel nostro paese. E poi sicuramente ha come obiettivo quello di ridurre le emissioni di metano che hanno un impatto negativo sul cambiamento climatico 25 volte superiore rispetto all’anidride carbonica”.Il progetto prevede anche il recupero di oltre 1,5 milioni di tonnellate di materia organica all’anno, con impatti diretti sulla decarbonizzazione e sull’economia circolare. Con oltre 15 anni di attività in Italia e più di 1 GW di impianti solari realizzati, l’azienda prevede di integrare lo sviluppo interno con iniziative promosse da operatori locali, in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.”L’Italia è un Paese, è un mercato molto dinamico, strategico e sicuramente è molto facile per gli investimenti sia stranieri sia italiani – sottolinea Agnese Rocco – La stessa European Biogas Association ha definito l’Italia un paese attrattivo che già ad oggi ha un impegno di investimenti pari a 1,3 miliardi di euro da qui al 2030. Lo è perché sicuramente è un Paese che ha bisogno di rendersi indipendente dal gas, e lo è per noi perché abbiamo un’esperienza ventennale qui nel Paese che ci permetterà di operare in modo più semplice, approfittando dell’esperienza”.A pieno regime, gli impianti potrebbero coprire il fabbisogno energetico di quasi 400.000 famiglie all’anno, una quota ancora contenuta rispetto al fabbisogno nazionale, ma indicativa del potenziale di crescita del comparto. Secondo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), l’Italia punta a produrre 5,7 miliardi di metri cubi di biometano all’anno entro il 2030, di cui la gran parte da scarti agricoli.Ad oggi, secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici, il numero di impianti connessi alla rete nazionale ha superato quota 130, in forte crescita rispetto ai 7 del 2018. Un dato che conferma l’interesse del mercato, ma anche le sfide di scalabilità e integrazione infrastrutturale ancora aperte.
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