Opere XXL nella mostra Smisurata al Centro Pecci di Prato

da | Giu 5, 2025 | askanews

Prato, 5 giu. (askanews) – Smisurata, Opere XXL dalla collezione del Centro Pecci è la mostra aperta fino all’8 settembre 2025 negli spazi del Gamberini allestita dall’architetto Ibrahim Kombarji in dialogo con il team del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci con opere di Marco Bagnoli, Luca Bertolo, Lorenzo Bonechi, Enzo Cucchi, Caterina De Nicola, Karen Kilimnik, Will Kopf, Jannis Kounellis, Lorenza Longhi, Mario Merz, Jacopo Milioni, Julian Opie, Mimmo Paladino, Paolo Parisi e Remo Salvadori.Ne ha parlato ad Askanews il direttore del Centro Pecci Stefano Collicelli Cagol: “Smisurata, Opere XXL dalla collezione del Centro Pecci continua idealmente il percorso di Eccentrica, che è la collezione permanente che è stata allestita dai Formafantasma all’interno dell’ala nuova Nio. Smisurata presenta opere di grandi formati che non potevano essere inserite all’interno dello spazio curvo dell’ala Nio e vengono presentate all’interno dell’ala storica del Gamberini, che è il luogo con dieci sale giganti, approntata apposta nel 1988 per ospitare il primo museo d’arte contemporanea costruito appositamente. Siamo molto felici di poter quindi presentare delle opere che sono state viste nel corso degli anni nella storia del Centro Pecci, visto che alcune sono state prodotte proprio per questi spazi, che hanno queste dimensioni così grandi che hanno invogliato poi artisti e artisti a confrontarvisi, e anche opere che sono state donate da artisti oppure date in comodato e quindi che sono entrate ad arricchire anche il patrimonio della collezione del Centro Pecci. Smisurata è stata realizzata anche in dialogo con Ibrahim Kombarji, un architetto libanese che ha accolto l’invito di immaginarsi uno spazio secondo quelle che sono le nuove riflessioni sull’accessibilità a cui il Centro Pecci ha dato grande impulso negli ultimi anni, grazie anche alla nuova comunicazione, grazie al PNRR per l’abbattimento delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali: quindi abbiamo voluto in un certo senso pensare a come questo spazio possa essere accessibile a tutti, con delle didascalie gigantesche, con spiegazioni anche delle opere scritte in lingua facile e con anche l’altezza delle opere pensata per chiunque possa avvicinarsi a loro. Questo ha variato anche la dimensione della percezione degli spazi. Alle mie spalle La spirale appare del 1990 di Mario Merz che è uno dei pezzi iconici anche del Centro Pecci. Pensato appositamente per la struttura del Centro Pecci che nel 1990 viene ridisegnata con questa spirale immaginaria che appare in diversi luoghi del Centro sia all’esterno che all’interno e questo è il momento in cui la spirale appare nel centro di una sala espositiva e prosegue poi nella seguente, andando a idealmente sfondare poi anche la parete esterna e continuando nello spazio”.

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