Itc-Cnr apre i laboratori all’edilizia del futuro

da | Giu 25, 2025 | askanews

Roma, 25 giu. (askanews) – Dal ‘comportamento’ delle facciate degli edifici in caso di incendi agli aspetti energetici alla valutazione della ‘risposta’ in caso di terremoti: sono alcuni dei filoni di ricerca all’interno dell’Itc (Istituto per le Tecnologie della Costruzione) del Cnr che svolge una funzione di ponte fra laboratori ed attività produttiva in edilizia all’insegna della sostenibilità e delle nuove prospettive per la qualità urbanistica.”La scelta di aprire i nostri laboratori è legata alla volontà di far conoscere le tante attività di ricerca, di sperimentazione e di certificazione dei materiali e dei prodotti oltre che dei processi che si svolgono quotidianamente”, ha detto Massimo Clemente, direttore dell’Itc-Cnr, in occasione della conclusione delle assise a San Giuliano Milanese della prima conferenza nazionale dell’Istituto sul tema ‘Construction Days 2025’ svoltasi con la partecipazione di esperti, rappresentanti di categoria, ricercatori. “L’obiettivo è quello di contribuire a migliorare la sicurezza degli edifici, le prestazioni, la qualità ambientale – dal punto di vista acustico, termico, di isolamento, delle performances degli edifici – e, nello stesso tempo, intervenire perché nella scala urbana si determini un miglioramento della qualità della vita dei cittadini”, ha aggiunto Clemente.”E tutto ciò attraverso un rigoroso metodo scientifico e con un dialogo costante con le imprese e con gli operatori del settore studiando insieme con i produttori i materiali, i processi e i prodotti, sperimentandoli e certificandoli”.A ciò si affianca, ha rilevato il direttore dell’Itc-Cnr, “un’attività di sostegno alle istituzioni per la scrittura delle norme affinché siano rispondenti ai bisogni sia delle comunità sia del sistema produttivo delle costruzioni”.Antonio Bonati, dirigente di ricerca dell’Itc-Cnr, dopo aver evidenziato le diverse attività che si svolgono nei laboratori dell’istituto, ha ricordato le attrezzature e le infrastrutture di ricerca esistenti. “I nostri sono laboratori accreditati che permettono di avere risultati delle parti sperimentali affidabili e riproducibili su diverse scale di prodotti e componenti per l’edilizia”, ha sottolineato Bonati. “Partiamo dai materiali per arrivare a componenti molto più impegnative come ‘sistemi di involucro’, di facciata e di chiusura verticale e, a scala di edificio, per gli aspetti energetici. Un fiore all’occhiello della nostra sede è la ‘valutazione prestazionale’ al comportamento sismico di elementi non strutturali come le facciate continue e il comportamento al fuoco delle facciate che prevede prove in scala reale”, ha concluso lo studioso.

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