Turismo esperienziale per scoprire l’isola nascosta: nasce il progetto Trip Sicilia che punta sul territorio degli Iblei compreso tra Catania, Ragusa e Siracusa.

“Questo progetto propone al turista una offerta variegata grazie alla partecipazione di numerose imprese, ciascuna con caratteristiche differenti. Il viaggiatore può scegliere non solo dove alloggiare, cosa visitare, ma anche cosa poter degustare”. 

Lo afferma Salvatore Bottari, dirigente dell’Ispettorato dell’Agricoltura di Siracusa, parlando del progetto di turismo esperienziale che punta sul territorio degli iblei. 

Una forma di turismo che appassiona sempre più: viaggiare, dunque, per vivere esperienze autentiche, provare emozioni, entrare in contatto con le persone, la storia, la natura e le tradizioni dei luoghi che si visitano. Viene definito così proprio il turismo esperienziale, una nuova forma di turismo che ormai da qualche anno coinvolge sempre più viaggiatori che assumono un ruolo attivo. Lo dice la stessa parola, esperienza, che indica una conoscenza diretta acquisita con l’osservazione, l’uso e la pratica.

“Recentemente – dice ancora Salvatore Bottari – abbiamo dedicato molto spazio alle attività formative per chi offre servizi di ristorazione e di accoglienza. Ci sono piante legate alla nostra tradizione che vanno riscoperte, come ad esempio le piante alimurgiche. Senza dimenticare la grande varietà di agrumi, circa 300, che siamo in grado di offrire. Visitare gli appezzamenti del Crea nella zona di Lentini consente di poter assaggiare, lungo un percorso di appena 150 metri, più di 30 tipologie di agrumi differenti. Il territorio degli iblei, anche dal punto di vista enogastronomico, offre esperienze straordinarie”.

La Sicilia, dunque, si pone come meta ideale perché le emozioni che regala questa regione sono davvero infinite come infinite sono le possibilità che vengono offerte ai viaggiatori che possono entrare in contatto con bellezze architettoniche, storia, arte, natura ma anche enogastronomia, artigianato, teatro, cinema, agricoltura.

Un mix perfetto che viene racchiuso nel progetto Trip Sicilia, (finanziato con le risorse del PSR, il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana 2014/2020 – Misura 16 – Cooperazione), recepito dal Gal (Gruppo di Azione Locale) Natiblei e promosso dalla rete di imprese Smart Land Iblei. Grazie a questa iniziativa si mette in risalto la Sicilia più genuina, ma anche meno conosciuta, da vivere attraverso esperienze differenti che consentono al visitatore di immergersi nei set cinematografici, di cimentarsi nella vendemmia o di trasformarsi per un giorno in un archeologo o in un agricoltore. 

Per scoprire tutte queste offerte è stato creato il portale tripsicilia.com, grazie al quale il visitatore può acquistare le esperienze che desidera provare e gli operatori turistici possono proporre iniziative: si tratta, infatti, di un portale dove si possono condividere idee, risorse e professionalità perché proprio gli operatori turistici possono suggerire un’ esperienza, un alloggio o un transfer, idee che verranno inserite gratuitamente nel portale, scaricabile anche sugli smartphone tramite app. 

Facendo squadra si permette di puntare su un’offerta turistica integrata, in grado di valorizzare e promuovere la Sicilia e il territorio degli Iblei compreso tra Catania, Ragusa e Siracusa. 

Il progetto Trip Sicilia può vantare già una rete di oltre 50 aziende che hanno puntato su questa iniziativa a sottolineare come grazie alla cooperazione si possono creare nuove opportunità di crescita per i comuni e gli operatori presenti sul territorio garantendo meno costi di produzione, più entrate, maggiore competitività e un miglioramento della qualità di vita dei residenti. Questi ultimi svolgono un ruolo importante: il contatto con le abitudini e gli abitanti del posto sono, infatti, tra gli aspetti più rilevanti del turismo esperienziale.

“Il nostro compito è quello di facilitare e agevolare chi vuole fare impresa. A questo servono, ad esempio, i Living Labs che favoriscono la partecipazione dal basso ai processi di innovazione, attraverso il sostegno dei piccoli gruppi di persone che progettano e sviluppano nuove iniziative”, ha dichiarato il presidente di Gal Natiblei e sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato.“Fare rete è un percorso obbligato – afferma Franco Ferrero, esperto di marketing turistico e direttore del Consorzio operatori turistici Valli del Canavese – Il turista vuole vivere delle esperienze fatte da una ospitalità eccellente, dalla ristorazione di qualità, da attività di svago. Per chi viaggia tutti questi aspetti sono già legati tra loro. Ma chi offre i servizi deve fare un passaggio fondamentale: uscire dai recinti e lavorare insieme”.

Il Turismo “integrato” e “interno”, quello che propone al viaggiatore la scoperta di mete meno note, situate nell’entroterra, fino a poco tempo fa veniva considerato minore. Oggi, nella piena ripartenza post Covid, permette di allungare il periodo di permanenza sul territorio. 

“Va stimolata la capacità delle mete più note e visitate di proiettare i flussi turistici verso l’interno – ha spiegato Giuseppe Martorana, docente di Pianificazione strategica dell’Università di Catania – Questa prospettiva potrebbe essere utile non solo ai piccoli centri ma anche alle grandi mete turistiche. Spingere verso le zone interne, verso le aree rurali i flussi turistici significa anche prolungare il tempo di permanenza del visitatore ed anche introdurre la propensione a ripetere l’esperienza del viaggio perché il turista ha come la sensazione di non aver visto tutto e di volere ritornare”. 

I comuni siciliani del territorio che oggi fanno parte del Gal Natiblei e aderiscono al progetto sono i Comuni interni dell’area di Siracusa, Ragusa e Catania: Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Scordia, Vizzini, Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Lentini, Palazzolo Acreide e Sortino. 
Sono centri carichi di storia, cultura, dal ricco patrimonio non solo monumentale ma anche ambientale. Alcuni di essi fanno parte di territori dichiarati patrimonio mondiale dell’Unesco, altri sono tra i borghi più belli d’Italia.

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