Frankenstein: un classico “rivive” al Teatro Fontana

Dal 12 al 16 marzo, il Teatro Fontana di Milano ospita un emozionante ed immersiva rilettura di uno dei classici di fantascienza più amati: “Frankenstein”. Con l’aiuto della tecnologia audio binaurale in cuffie wireless, il celebre romanzo rivisitato e prodotto da Elsinor di Mary Shelley, non è solo una rappresentazione della storia che tutti conosciamo, ma un viaggio nel mondo interiore della sua autrice, nelle sue preoccupazioni e di come ha vissuto la scrittura e pubblicazione del suo romanzo.

Più di una semplice storia di mostri

Dimenticate l’immagine del mostro macabro e spaventoso, pieno di cicatrici e con sembianze semi-umane: questo spettacolo si concentra sulle emozioni e le sfide della sua autrice, Mary Shelley. All’epoca della stesura del romanzo era una giovane saggista e scrittrice Londinese di soli 19 anni che; figlia di una scrittrice e intellettuale femminista e di un filisofo e politico guidato dal desiderio di uguaglianza, si ritrova a dar vita ad un romanzo rivoluzionario, che scava nell’animo umano e ne sviscera i problemi e le inquietudini. Un’opera introspettiva, nuova nel suo genere e che stona associato al nome di una donna, il cui ruolo, all’epoca, doveva essere di madre e donna di casa; Mary Shelley trasporta su carta, proprio nella sua opera più celebre, questo sentimento di inadeguatezza e disagio, nato dalle capacità e tendenze della sua mente in contrasto con le convenzioni sociali.
La “creatura” di Frankenstein, che nella versione originale trova le sue radici proprio nelle paure e nel risentimento umano, diventa così un simbolo dell’angoscia e delle insicurezze dell’autrice stessa, dando alla storia un taglio più profondo, personale e introspettivo. In un certo senso, il Libro diventa così la Creatura, i cui autori (il Dottor Frankenstein e la Shelley) non ne riconoscono la grandezza e genialità.

Un’esperienza immersiva tra teatro e tecnologia

Lo spettacolo vuole essere un’esperienza a 360 gradi, inedita, che accoglie e implementa l’utilizzo di tecnologie per reinventare il tearto e far emergere l’aspetto emotivo dell’opera.
In questa reinterpretazione infatti, grazie all’uso di dispositivi wireless, ambientazioni virtuali ed effetti sonori speciali, gli ospiti potranno immergersi completamente nella storia e sentirsi coinvolti.
In occasione di questa serie di appuntamenti,verrà esplorato anche il rapporto tra teatro e tecnologia, con un incontro speciale il 15 marzo in cui esperti del settore discuteranno del tema “Tecnologia nello Spettacolo” e di come la prima stia cambiando il mondo della seconda.

Un nuovo modo di fare teatro affronta temi onnipresenti nella storia dell’uomo, il suo animo tormentato e le sue preoccupazioni partendo dalla base di un importante classico della letteratura inglese.

Regia di Ivonne Capece, con Maria Laura Palmeri (in scena), Lara Di Bello e Giuditta Mingucci (in video). Drammaturgia di Ivonne Capece, assistente alla regia Micol Vighi.

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